Letture di primavera (terza e ultima parte)
Articolo di Adele Marini
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69 visualizzazioni - pubblicato il : 20-04-2012
Letture di primavera a cura di Adele Marini
Altri libri, altre suggestioni. Continuano le nostre segnalazioni delle opere più interessanti pubblicate negli ultimi tempi. Queste mini guide, che riportano gli incipit delle pubblicazioni più meritevoli uscite di recente e ne sintetizzano in poche righe le trame, i contenuti e i giudizi, vi aiuteranno a scegliere fra le moltissime offerte in mostra sugli scaffali delle librerie, il romanzo che più di ogni altro corrisponde ai vostri gusti.
Roma l’impero del crimine di Yari Selvetella, Newton Compton, pagg.375, €9,90
E’ la notte del 13 dicembre 2010, una notte lunghissima. La tradizione popolare in lieve sfasatura con le evidenze scientifiche pretende anzi che sia la più lunga di tutte.
Roma è la città delle tre P: potere religioso, potere politico e potere criminale. Una triade pericolosa che negli anni ha affinato sempre più l’arte del mimetismo imparando a convivere con la cittadinanza perbene che ovviamente costituisce il corpus dell’Urbe e, a differenza di quanto avviene altrove in Italia, non ha alcuna responsabilità. Mafia, camorra, ’ndrangheta, Banda della Magliana, triadi cinesi, clan russi, gangster internazionali, apparati più o meno deviati dello Stato, golpisti, politici corrotti, affaristi senza scrupoli, lobby economiche, killer infallibili, poveracci pronti a tutto. Sono questi gli argomenti affrontati dall’autore in questo libro-dossier. Un intreccio di interessi criminali, che si muovono senza scrupoli sul backstage della vita civile del tutto ignorati perché le cronache che insistono tanto sulla pericolosità della vita nelle periferie degradate, nelle borgate sovraffollate, trascurano le stanze ovattate da tappeti persiani dove uomini in giacca e cravatta, circondati da un lusso inimmaginabile, con un clic spostano e riciclano capitali illeciti, fanno affari con i narcos, vendono e acquistano armi e materiale nucleare, commerciano in donne, bambini e nuovi schiavi.
Le parole dimenticate di Ruiyan Xu, Piemme, pagg.405, € 17,50
In seguito avrebbe ricordato la crepa nell’edificio: la linea che spaccava il cemento un intrico di vene che strisciava in tutte le direzioni. Accadde tutto al rallentatore.
Li Jing, giovane giovane uomo d’affari cinese, sta pranzando con suo padre in un lussuoso hotel di Shanghai quando il cemento percorso da crepe si sgretola e l’edificio crolla. L’uomo gravemente ferito, si risvegli in un letto di ospedale. Accanto a lui c’è la moglie Meiling che gli parla, ansiosa di rassicurarlo e di essere a sua volta rassicurata. Li formula nella mente le frasi da pronunciare ma le parole che gli escono dalla bocca risultano incomprensibili perché il trauma gli ha cancellato dalla memoria il cinese. Tutto quello che riesce a dire sono poche parole in inglese. Afasia di Broca: è questa la diagnosi dei medici. Li Jing deve ripartire da zero con la sua vita oppure affidarsi alle cure di una giovane neurologa americana, Rosalyn Neal, specializzata nella cura dell’afasia traumatica. Rosaly però non è una donna serena e il recupero della parola, che richiede una lunga terapia, avrà per Li e per Meiling un prezzo molto alto. Il fascino di Shangai entra, prepotente, nella storia.
Gli uomini che fecero la repubblica di Ezio Cartotto, Sperling & Kupfer, pagg. 211, € 20
Uno spettro, per parafrasare una celebre frase di Karl Marx, si aggira nella cosiddetta Seconda Repubblica. E’ lo spettro della Costituzione della Prima Repubblica.
Tutti i protagonisti della nostra storia dal dopoguerra a oggi: Da Alcide de Gasperi, il migliore secondo l’autore, a Forlani; da Nenni a Crax;, da Togliatti a Berlinguer. In tutto 29 personaggi discussi e discutibili, che ancora oggi vengono presi a modello in positivo o in negativo dai politici che si avvicendano nei talk show. Da puntiglioso cronista qual è, Ezio Cartotto ha ricostruito la carriera di ciascuno, collocandola nel periodo e calandola nei fatti, senza trascurare vizi e virtù, aneddoti gustosi e manie. Ne è nato un libro gustoso, scritto con un linguaggio immediato e spesso ironico, che è anche un amarcord di un’epoca che si vorrebbe cancellare ma che non è ancora del tutto tramontata. E forse non lo sarà mai benché la politica attuale, al confronto con quella di ieri, appaia avviata inesorabilmente verso l’allontanamento progressivo dalla vera democrazia e i sui ideali civili e morali.
Inganno e persuasione di Carrie Bebris, TEA, pagg. 313, € 12
Sulla costa meridionale dell’Inghilterra, presso la città di Lyme Regis, s’innalza dal mare un antico frangiflutti.
Come un grande serpente dalle fauci spalancate, esso protende la testa nel mare.
L’incanto del mondo ottocentesco e le atmosfere delle antiche dimore patrizie rivivono in questo thriller che ha per protagonisti Fitzwilliam ed Elizabeth Darcy, due personaggi romantici creati da Jane Auste e da lei molto amati. Come già il titolo suggerisce, questo nuovo libro, il sesto della serie che Carrie Bebris dedica ai Darcy rivisitati in chiave noir, trae spunto da Persuasione ed è anch’esso ambientato nell’incantevole marina di Lyme Regis. Ftzwilliamn ed Elizabeth sono appena arrivati nel Sud dell’Inghilterra per trascorrere le vacanze insieme con la figlioletta Lily Anne, la sorella di Darcy, Georgiana e il fidanzato di lei, sir Laurence, quando,durante una lunga passeggiata fino alla diga foranea nota come ‘il Cob”, si imbattono nel corpo senza vita di una donna. Si tratta di Mrs Clay, ragazza madre dallo scandaloso passato che molti gentiluomini avrebbero avuto interresse a mettere per sempre a tacere. Ovviamente, a partire da quel momento i Darcy vengono coinvolti in una pericolosa indagine.
Il principe del fuoco, di Livio Macchi, Piemme, pagg.332, € 17,50
Durante la prima metà del XVI secolo l’Italia fu un campo di battaglia, la sconfinata lizza dove spagnoli e francesi si contesero il dominio della penisola. In risposta al sacco di Roma del 1527, l’anno seguente truppe francesi e fiorentine al comando di Oder de Foix visconte di Lautrec devastarono l’Italia meridionale.
Il cafone Giovanni Pepere si ritrova per caso a salvare la vita al viceré nella battaglia di Troia del 1528. Riconoscente, il nobile signore gli assegna le terre dell’agro di Melfi sulle quali Pepere costruisce una grande masseria. Inizia così la sua scalata sociale in un secolo fra i più crudeli della nostra storia. Furbo, spregiudicato, crudele, violento quanto basta, ignorante ma intelligente, il villano si trova a proprio agio nel vuoto di poteri che segue al sacco di Roma. Ma la ricchezza vera arriverà più tardi, con la scoperta nella sua sconfinata proprietà di un giacimento di “olio di pietra”, ovvero di petrolio, all’epoca utilizzato come base per la preparazione del micidiale “fuoco greco”. Pepere sfrutta illegalmente il filone diventando tanto ricco da potersi dichiarare “principe”, battere moneta e assoldare un esercito. Ma in un secolo nel quale la sopraffazione è regola, il vento della fortuna fa in fretta a mutare. Un mercenario pone fine alla favola cattiva del villano che, fattosi principe, aveva dimenticato le proprie radici per assumere i tratti più crudeli di una nobiltà perversa, ingorda e senza ideali. La storia vera di Giovanni Pepere dopo cinque secoli rimane lo specchio fedele della nostra peggiore borghesia: avida, bugiarda, immemore delle proprie radici e, per questo, vulnerabile.
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