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jonathan kellerman

Ossa MilanoNera web press: Latest post
fanucci , 2010
(traduzione : sara brambilla)
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Un altro romanzo sui serial killer? Eh sì, anche se da uno specialista (non un maestro) del genere e inserito in una serie, quella del tenente Milos Sturgis e dello psicologo Alex Delaware. Il ritrovamento di un cadavere di una pianista cui è stata amputata una mano si espande in un caso più tenebroso con la scoperta di altre giovani similmente mutilate. Le altre vittime, però, sono prostitute e questo mette la polizia in sospetto. Inizia così un thriller d’impianto molto classico, certamente ben condotto ma con un ritmo televisivo, dove tutto, dai personaggi alla risoluzione della vicenda, è un po’ già visto.

Entrano in gioco location e personaggi di contorno compreso il giovane detective Moses Reed che, pur restando rigorosamente e professionalmente nel format di queste storie, stancano. Il collegamento tra la follia, le vittime femminili che subiscono amputazioni, l’ombra di uno o più menti criminali devastate da sinistre patologie (o contemporaneamente animate da propositi volti a relativamente insondabili piani) non è nuovo.

Di sicuro Kellerman ha scritto di meglio e sembra in questo caso ricalcare una formula fortunata e sicuramente ancora gradita a un certo pubblico, ma che l’appassionato vorrebbe variata in qualche modo. Sinceramente di romanzi del genere, venduti in libreria a prezzi così alti, se ne può fare a meno. È probabilmente nella grande diffusione di romanzi sempre uguali a se stessi con minime varianti e portati negli scaffali delle librerie dove per quel presso ci si aspetterebbe qualcosa in più del solito rompicapo - alla fine non così difficile da svelare - che va ricercata una certa stanchezza accusata dal filone con conseguente calo generale di vendite.

La stessa vicenda poteva essere condensata in un più ristretto numero di pagine e magari inserita in una più tradizionale collana di gialli. In ogni caso un passatempo gradevole per chi non cerca né si aspetta novità.

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