La donna che parlava ai morti
Autore: bassini
Editore: newton compton
Articolo di gordiano lupi
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165 visualizzazioni - pubblicato il : 29-07-2008
Remo Bassini però lo leggo. Sì, perché lui è capace di scrivere un giallo e di metterci dentro cose come sono tristi le risaie d'inverno, ma resterò sempre qua, tra queste nebbie che avvolgono i miei ricordi. E poi butta giù pennellate di racconto che procedono come una sinfonia malinconica, ricorda domeniche da depressione, pomeriggi alla Nutella davanti alla tivù, pane e stracchino... Parla di poliziotti surreali che frequentano librerie, si sofferma su giornate uggiose, anonime, con la nebbia incollata alla vetrina, descrive notti di marzo piovigginose che sanno di glicini in fiore e ricorda passati amori ascoltando una canzone.
Bassini lo leggo, ché mica confeziona best-seller stile Faletti, pure se scrive gialli ci mette parecchia letteratura. La donna che parlava con i morti è una storia d'amore e morte ambientata in provincia, per la precisione a Vercelli, di tanto in tanto si ha l'impressione che ci sia pure qualcosa di vero... ma che importa? Anna Antichi è un personaggio che si fa amare, una persona che vive l'incubo di giornate sempre uguali dopo un grave lutto familiare. Fabrizio è il poliziotto scomparso che la fa innamorare e il suo passato fa parte del mistero collegato a una misteriosa profezia. Ci sono persino elementi horror in questo ultimo lavoro di Bassini, ma non lo diciamo in giro, ché in Italia si leggono soltanto gialli.
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Commenti
7 commenti per “La donna che parlava ai morti”
“Ci sono tanti di quei libri importanti da leggere che un giallo � proprio tempo perso”: signor Lupi, non pensavo che anche Lei incollasse etichette. A mio avviso, invece, la formula � pi� semplice: ci sono tanti di quei libri belli da leggere che uno brutto � proprio tempo perso.
gentile gordiano, quando ci siamo conosciuti a livorno, quasi sette anni fa, dovevi pubblicare, nella piccola collana che curavo, un giallo ambientato a cuba. come mai, adesso, questo astio verso il genere?
Se frequentasse di pi� il genere giallo non scriverebbe “poliziotti surreali che frequentano le librerie”. Forse non sa che ci sono poliziotti che le librerie non solo le frequentano ma scrivono anche bei libri. Matrone, Lacquaniti, Mammano le dicono qualcosa?
eppure, gordiano, quando ti ho conosciuto sette anni fa, a livorno, dovevi pubblicare un giallo nella piccola collana che dirigevo. perch� ora sei cos� avverso al genere?
alessandro
ringrazio milano nera e gordiano lupi; solo una precisazione: la newton compton quando mi contatt� mi chiese se avevo nel cassetto un romanzo simile a Lo scommettitore, che avevo pubblicato con Fernandel e che non �, per niente, un giallo. Io dissi loro che stavo scrivendo un giallo, e loro mi chiesero una sinossi e un capitolo, li lessero, quindi mi fecero il contratto. E’ quindi inesatto l’attacco del pezzo di Gordiano (e il prossimo libro mio che uscir�, a marzo 2009, sar� ancora un giallo).
buone cose e grazie ancora a tutti
Il libro di Bassini mi � piaciuto ma non sono d’accordo con la recensione. Il poliziotto che Bassini descrive � reale, e nel giallo non mi pare ci siano elementi horror. E gi� che ci sono dico anche che amo follemente i gialli.
Finalmente uno che non legge gialli! ha esclamato il sottoscritto che di gialli ne ha sempre tre o quattro a portata di mano. Poi, per�, un giallo lo leggi. Gordiano Gordiano…:-)