Faccia a faccia con Piergiorgio Pulixi
Ha lasciato Mazzeo e la sua squadra di poliziotti corrotti nella giungla cittadina per un pò e ha intrapreso un’altra strada narrativa, quella del noir psicologico con “L’appuntamento” (e/originals) così Piergiorgio Pulixi uno scrittore che sa sperimentare, mescolare e ottenere un’opera narrativa che fa l’occhiolino al teatro. Due protagonisti,un appuntamento e tanta suspense per un noir ad alta tensione e fortemente ispirato a un tipo di violenza molto diffusa e ancora poco raccontata.
Piergiorgio perchè la scelta di scrivere un noir psicologico?
Avevo bisogno come autore di esplorare territori nuovi nel genere e prendere qualche mese di pausa dalla saga noir/hard-boiled di Biagio Mazzeo e le sue pantere. Mi intrigava molto l’idea di un romanzo che parlasse di violenza psicologica, dato che a quella fisica (purtroppo) siamo a tratti assuefatti. Un thriller psicologico poteva permettermi di cambiare anche registro, e così ho deciso di sperimentare un po’, mischiando il noir al teatro, con un’attenzione particolare alla suspense e alla tensione continua, questa sorta di elettricità che si crea tra i due protagonisti.
Il personaggio di Laura è forte e complesso.Com’è raccontare una storia da un’ottica femminile? Costruire e raccontare i personaggi femminili è sempre una sfida, ed è una delle cose che amo di più nello storytelling. Laura è un personaggio a cui tengo molto perché pur essendo una vittima delle circostanze e di quest’uomo che cerca di annullarla e spersonalizzarla, riesce a tenergli testa a modo suo, con orgoglio e una profonda dignità. Credo che i personaggi, più che la storia, siano sempre la chiave di tutto; quelli femminili, se accuratamente costruiti, possono dare qualcosa di più al noir, che tende a essere spesso troppo machista e maschilista, a mio avviso.
La manipolazione degli individui è una violenza presenta nella nostra società,secondo te se ne parla poco?
Molto poco. La crisi finanziaria ha creato tutta una nuova serie di figure; ha creato nuovi mostri, nuove vittime, e brutte situazioni in cui chi non ha nulla è alla totale mercé di chi ha invece potere economico e contrattuale. Questo, oltre a incattivire e rendere perfide questi personaggi “potenti”, sta creando una generazione di persone con grosse ferite psicologiche dentro, costrette a subire umiliazioni e trattamenti infamanti per quello che dovrebbe essere un banale diritto, il lavoro. Se ne parla davvero troppo poco.
Entrambi i personaggi hanno un lato cattivo e perverso. Mi tratteggi i due protagonisti?
I personaggi sono solo due, un uomo e una donna. Non si conoscono. S’incontrano per la prima volta quella notte, al tavolo di un ristorante di lusso. In qualche modo entrambi sono costretti a essere lì. Lei perché ha contratto un grosso debito con degli strozzini che le hanno proposto di estinguerlo vendendosi per una notte a uno sconosciuto che avrà pieno possesso di lei per tutto “l’appuntamento”. Lui si trova lì perché è uno di quei potenti di cui parlavamo prima: ha il potere economico per comprare questa donna, ma non solo: è un sadico, un manipolatore, un verme assettato di controllo sulle vite degli altri; sfrutterà la posizione debole della donna per abusarne a livello psicologico, iniziando con lei un gioco al massacro fatto di umiliazioni verbali e trappole psicologiche a cui lei non potrà sottrarsi… sembrerebbe.
La violazione della privacy è un altro male che appare nel tuo noir.
Mi piaceva l’idea che in qualsiasi momento, con una semplice ricerca sul web dal suo smartphone, quell’uomo potesse scoprire tutto sulla donna, dato che ormai gran parte della nostra vita e dei nostri dati personali sono su internet. Parlare di questo in un noir mi pareva potesse dare più spessore al romanzo e come vedrete è funzionale alla storia…
Ti piacerebbe vedere una trasposizione teatrale de L’appuntamento?
Sì, amo tantissimo i dialoghi, e la storia è stata pensata prima come un’opera teatrale che come romanzo, poi ci sono stati dei cambiamenti in corso d’opera. Me lo auguro, sarei molto curioso di vederne la messa in scena.
Dopo due romanzi con Biagio Mazzeo è stato facile abbandonarlo per raccontare una storia diversa?
No, non lo è mai. Ormai ho passato più di cinque anni con lui e i suoi ed è diventata una presenza difficile da scacciare. E’ per questo che lo riporterò in libreria nell’autunno del 2015 e prima con dei racconti su internet.
Come sarà il tuo 2015? Che pubblicherai?
Ad Aprile uscirò per le Edizioni E/O con un thriller intitolato “Il Canto degli innocenti” che inaugurerà una nuova serie. In primavera parteciperò a una raccolta di racconti curata da Maurizio De Giovanni intitolata “Nessuno ci ridurrà al silenzio” per Cento Autori Edizioni, e nell’estate a un’altra antologia per Novecento editori, per chiudere col terzo romanzo di Biagio Mazzeo in autunno per la Collezione Sabot/Age.
Faccia a faccia con Piergiorgio Pulixi http://t.co/qLgLEONUgi via @milanonera @EdizioniEO una bella intervista con qualche anticipazione : )
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