A lezione di tacchi

Autore: Roberta Rossi
Editore: sonzogno

Articolo di Bea Buozzi
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236 visualizzazioni - pubblicato il : 27-03-2012

Chi mi conosce sa che su questo fronte sono compulsiva. Non fosse per la dicitura estrema e per le assonanze poco felici mi definirei una taccomane. Li tengo sempre addosso, portandoli talvolta a letto seguendo i dettami del maestro del genere Louboutin che riferendosi alla collezione d’ispirazione fetish disegnata per David Lynch, diceva che “Con queste scarpe non si può pensare né di camminare, né tanto meno di correre, in quanto sono state realizzate per restare sdraiate.” Per cui, quando mi sono ritrovata in mano A lezione di Tacchi di Roberta Rossi e ho trovato questa, insieme ad altre citazioni che appartengono al mio repertorio, ho provato lo stesso desiderio che ho davanti a un paio di scarpe a cinque stelle. Doveva essere mio. Scritto da una signora veneziana a cui da bambina avevano diagnosticato i piedi piatti con il conseguente anatema dell’ortopedico che le aveva preventivato un futuro rasoterra. Mai previsione fu più avventata tanto che Roberta, negli anni trascorsi tra la fabbrica di famiglia e gli atelier degli stilisti, non solo ha imparato la disinvoltura dei tacchi alti, ma ha raccolto le storie dell’affascinante microcosmo che si erge al di sopra del regno del dodici, (stagliandosi nell’iperuranio fino a raggiungere punte di venti centimetri) con tacchi sorretti da robuste spine d’acciaio. Scegliere una scarpa è come scegliere un uomo. A vent’anni lo desideri con caratteristiche diverse da quelle che esigerai a trenta. Lo stesso è per le scarpe, magari ti innamori di una che non smetti di indossare, ma poi, per strada, davanti a una vetrina scatta il colpo di fulmine per il paio impossibile, che non metterai mai ma che devi assolutamente riporre nel tuo armadio. Bisogna quindi provarle tutte, un po’ come gli uomini, suggerisce l’autrice strizzando l’occhio alla lettrice: sandali, décolleté, sneakers, ballerine e gli stiletto. Non importa se l’andatura è traballante: perfino una camminata incerta rende sexy una donna dandole quell’apparenza di fragilità che ha reso famose dive come Marilyn. All’interno del manuale, redatto sotto forma di fiaba, consigli pratici da adottare quando una scarpa è nuova (mai cedere alla tentazione del mezzo numero in più se stringe sensibilmente. Rigare il cuoio della suola con la punta di una forbice per non scivolare appena comprate) ma anche piccoli accorgimenti per imparare ad avere la postura idonea da tacco alto. Suggerimenti su test di camminata davanti allo specchio e su asfalti difficili (l’espediente della patata lo ignoravo perfino io). Una guida per sorridere sulla sindrome di Cenerentola che affligge ogni donna che, come me, pensa, “datemi un tacco, e vi solleverò il mondo.”





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