La maschera della morte rossa
Venezia. Carnevale 2008 (aprile?). Lo scapolo 56enne ex ispettore capo della Polizia Giangiorgio Tartini, studi classici e laurea in Giurisprudenza, esce da un brutto periodo. Nel gennaio dell’anno prima l’amata prostituta Mitzi era scappata con i suoi soldi e lui aveva tentato il suicidio con la pistola d’ordinanza. Dopo convalescenza ed esonero, torna in Corte Colombina con il gatto Annibale, vivendo di lezioni private (insegna violoncello). L’amico ed ex collega Dario Farsetti lo coinvolge nel caso di una giovane graziosa biondina uccisa da un uomo alto e grosso con forbici per mancini e strani rituali. Seguiranno nei giorni successivi altri quattro analoghi omicidi: motto in latino, biglietti di banca (30 euro), maschera stile libro di Poe. Indaga che t’indaga, con richiami settecenteschi in un’ottima ambientazione lagunare, alla fine lo prendono. Un po’ scontato e zoppicante il nuovo romanzo del musicologo 68enne Stelvio Mestrovich , in terza fissa, oppure in prima sul cattivo Elemosiniere. Trattoria riservata e cucina zaratina. Musiche barocche ed esecuzioni memorabili.
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