Gli scheletri nell’armadio
Milano, casa di ringhiera. Dicembre 2008, aggiornato 2010. Pochi giorni prima il vedovo pensionato tappezziere Amedeo Consonni è stato al centro di vari casi, più o meno criminali. Vorrebbe riposarsi, ma un amico porta tre bei apparenti scheletri in un’angoliera che gli serve, la figlia riporta il nipote disperato per la scomparsa dell’orsacchiotto. Riprende il suo archivio sui delitti, telefona di qua e di là. All’appartamento 2 la divorziata professoressa Angela attende di raccontargli la sua oscura storia, Amedeo è distratto; al 2 la vegliarda signorina Mattei-Ferri continua a spettegolare sui due, arriva una verifica sugl’invalidi; al 15 l’alcolizzato Claudio è abbandonato da moglie e figli, non sa più che fare; al 9 la Erika non si spiega la fine del marito Antonio, si dà pace; sul posto macchina del De Angelis appare un BMW z3, il nipote racconta balle. Un altro bel giallo mite per lo scrittore fiorentino 56enne Francesco Recami (“Gli scheletri nell’armadio”, Sellerio 2012, pag. 221 euro 13), in terza varia, protagonista la corte del modesto edificio. Segnalo la narratologia poliziesca a pag. 113-4. Bucatini e Carrà.
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