Ciccionazzi a Chichén Itzá
Un titolo intrigante, una trama che prometteve faville. Due “ciccionazzi” stanchi di sentirsi non all’altezza, a dirla tutta non solo a causa del loro peso eccessivo, e incapaci di prendere il mano le loro vite per cambiare il loro destino, decidono di partire per il Messico sulle tracce di Enrique Calculòn, un uomo di oltre cinquecento chili che vive a Chichén Itzá . E’ l’inizio di un’avventura che aveva tutte le premesse per rivelarsi una lettura originale, diversa, divertente e alternativa.
Una storia eccessiva, surreale e grottesca, politicamente molto scorretta , che però si gioca tutte le proprie carte sin da subito, esaurendo la propria originalità dopo poche pagine. Perchè lo schema si ripete poi sempre uguale, situazioni limite che dopo poco risultano noiose perchè ripetitive, e l’uso smodato di flatulenze, miasmi e secrezioni varie dopo un po’ cessa di divertire per diventare inutile e fastidioso. E il “nonsense” diventa un banale ” senza senso”. Peccato.
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